C'ero soltanto.
C'ero. Intorno
cadeva la neve.
Issa (1763-1828)
Uno degli aspetti culturali più importanti della letteratura giapponese è rappresentato dagli haiku. Brevi, veloci, “essenziali”, gli haiku sono un particolare tipo di poesia che mostra come il linguaggio sia del tutto inadeguato nei confronti di ciò che è vero e reale. Diretti figli della cultura zen, gli Haiku si propongono di creare un tipo di poetica che sia essenzialmente pura, nuda, con un linguaggio semplice, lineare e diretto.
Di solito gli Haiku vengono composti in due modi di scrivere, che hanno dato vita a due stili di scrittura ben precisi.
Il primo stile si caratterizza per il fatto di introdurre un argomento in uno dei primi tre versi, argomento che poi viene ampliato e concluso nei successivi due.
Il secondo stile invece crea Haiku che trattano di argomenti diversi tra loro, che possono essere messi o in opposizione o in armonia.
Nato nel XVII secolo proprio in Giappone, l’Haiku è divenuto una sorta di componimento che ha saputo fare immediatamente breccia nel cuore dei poeti. Merito anche del fatto che deriva dal Tanka, un tipo di componimento poetico di trentun sillabe, risalente addirittura al IV secolo.