12 giugno 2012

Gli Haiku


C'ero soltanto.
C'ero. Intorno
cadeva la neve.

Issa (1763-1828)

Uno degli aspetti culturali più importanti della letteratura giapponese è rappresentato dagli haiku. Brevi, veloci, “essenziali”, gli haiku sono un particolare tipo di poesia che mostra come il linguaggio sia del tutto inadeguato nei confronti di ciò che è vero e reale. Diretti figli della cultura zen, gli Haiku si propongono di creare un tipo di poetica che sia essenzialmente pura, nuda, con un linguaggio semplice, lineare e diretto.

Di solito gli Haiku vengono composti in due modi di scrivere, che hanno dato vita a due stili di scrittura ben precisi.
Il primo stile si caratterizza per il fatto di introdurre un argomento in uno dei primi tre versi, argomento che poi viene ampliato e concluso nei successivi due.
Il secondo stile invece crea Haiku che trattano di argomenti diversi tra loro, che possono essere messi o in opposizione o in armonia.

Nato nel XVII secolo proprio in Giappone, l’Haiku è divenuto una sorta di componimento che ha saputo fare immediatamente breccia nel cuore dei poeti. Merito anche del fatto che deriva dal Tanka, un tipo di componimento poetico di trentun sillabe, risalente addirittura al IV secolo.

21 maggio 2012

Video musicale della settimana: Hyadain - Kakakata Kataomoi -C


Ecco il video musicale della settimana!Kenichi Maeyamada , anche conosciuto con lo pseudonimo di Hyadain, è un compositore, scrittore, e musicista. Si occupa principalmente di comporre sigle d'apertura di anime per vari artisti giapponesi. Kakakata Kataomoi -C è stata usata come sigla d'apertura dell'anime Nichijou.



tattaima hajimete kidzuita
koi ni ochita no da na-
nijuuyon jikan KIMI KIMI KIMI KIMI
ishiki sezaru wo emasen!

nanka (nanka) itsumo to chigau
KIMI to (futari) gikochinai kaiwa
masaka (ryouomoi) iya kataomoi
yabai! shisen acchatta!!!

nani nani!? kono DOKI DOKI!?
shikou kairo gucchaggucha konsen…
konna koto hajimete da yo
netsu demo aru no kana-

kyuuten chokka irasshatta koigokoro
acchuma kao hakka de makkakka
BABA…BAKAna!? te ga furueruzo
kore ga zoku ni ui “koi” nano!?

yayayacchata kaiwa kamimakuri
kimazui chinmoku MA MI MU ME MO
KIMI no (KIMI no) kimochi shiritai yo
KAKAKATA KATAOMOI

mune ga moya moya suru yo
shokuyoku sanjuu pa-sento MAINASU…
nande daro ki ni narunda
ara yada koi kashira

nantonaku ki ni natteta kedo
otomodachi datta noni
yappa yappa
sou iu koto nano ne-
issen, koechaimasu?

bucchakke (bucchakke)
TAIPU de ha nai!!
risou (kanari) takakatta kara
dakedo (I don’t care!)
kankei nai sa
chotto maji de suki kamo…

shichiten battou dobatto koigokoro
ikinari sekai ga SHANGURIRA
mamamaji ka!? korya tamarannzo
mune ga JUKU JUKU shiteru no da

mosou gensou risou ga daibousou
seigyo dekinai yo DAME ningen?
KIMI ha (KIMI ha) donna kimochi nano?
KAKAKATA KATAOMOI

moshi tsukiaeta nara
nante yobou kana
adana toka sabbui kana-

hitori de katte ni mosou MO-DO
eiga minagara POPPU KO-ON sho!
niyakechau!!

kyuuten chokka irasshatta koigokoro
acchuma kao hakka de makkakka
BA BA BAKAna!? te ga furueruzo
kore ga zoku ni iu “koi” nano!?

yayayacchatta kaiwa kamimakuri
kimazui chinmoku MA MI MU ME MO
KIMI no (KIMI no) kimochi shiritai yo
KAKAKATA KATAOMOI

hatsukoi!! itsumono tsugakuro
PIKA PIKA hikaru I DO fall in love!
sora mo tobesou sa
KAKAKATA KATAOMOI

7 maggio 2012

Video musicale della settimana: Kitamura Eri - Happy Girl


Ecco il video musicale della settimana!
L'artista è Kitamura Eri 喜多村英梨, giovane doppiatrice e cantante giapponese nata a Tokyo nel 1987. E' conosciuta soprattutto per il suo ruolo in Blood + come Saya Otonashi e come cantante della sigla finale della terza serie dell'anime Konjiki No Gash Bell ( Zatch Bell ). E' anche conosciuta per essere una fumettista dilettante nel suo tempo libero e come voce di CUL-REBIRTH dei Vocaloid.

Il suo pezzo, "Happy Girl" è stato usato come opening nell'anime Papa no Iu Koto wo Kikinasai!(Listen to Me Girls, I am your Father!).

Sotto il video trovate il testo della canzone!


【PV】Eri Kitamura - Happy Girl ( OP Theme Song... di makino-tsukushi

Happy Happy Girl Happy Happy Girl
Itsukara ka na fushigi
Kono mune no oku wa kimi no kakera bakari
Do you Do you trust me? Someday please, say “Yes”
Doushiyo HAATO bousou dokidoki DEETO no souzou
Kyunte tobihanechau kodou
Shizen ni hoppeta potte somaru no kakushite mo
Ki ga tsuite yo
Katamuiteku kokoro no kakudo
Omoi no shisen wa kimi muki mou, koi wo shiteru
Happy Happy Girl Happy Happy Girl
EERU wo okurasete
Kimi ga mezasu sora idaku yume wo issho ni oikakeru yo
Candy Candy Love Candy Candy Love
RIIDO wa mada mada tayorinai kamo demo
Senaka ni yorisou sasae ni ne, naretara
Sotto sotto suki de ite mo ii desu ka
Do you Do you trust me? Someday please, say “Yes”
Nakayoshi ijou kakutei fuwari aimai kankei
Ikokochi no ii POJISHON
Kore mo ari? chigau no risou wa konna nja nai
Yokubari kana
Ai de agaru kokoro no ondo
Kiseki wo tsukamaete hayaku nee, bootto shinai de
Happy Happy Girl Happy Happy Girl
Yuuki afurete kuru
Kimi ga ireba tooi kuni shiranai basho mo tanoshii yo
Candy Candy Love Candy Candy Love
WAADO wa iroiro musuu ni atte demo
Hitokoto tsutaetai massugu ima sugu ni£
Mo sukoshi soba ni itte mo ii desu ka
Mabushii yuugure oki ni no RIBON MIRUKUTII no uzu ni mo tokimeku
Chiisa na kizuki chiribameta NOOTO kirakira
Deatte kagayakidashita sekai ureshii yo kedo nanika tarinai
Kimi ni mamoraretai
Happy Happy Girl Happy Happy Girl
Mirai shinjisasete
Kimi to itsumo shiawase no wake wo oshieaitai yo
Candy Candy Love Candy Candy Love
RIIDO wa mada mada tayorinai kamo demo
Yasashisa no kimochi futari de sagasetara
Motto motto suki de ite mo ii desu ka
Do you Do you trust me? Someday please, say “Yes”

6 maggio 2012

Hotel o appartamenti in Giappone?Sakura Hotel e Sakura House!


Sakura Group è un azienda giapponese che opera nel settore alberghiero-turistico dislocata su tutto il territorio di Tokyo, in Giappone. L'azienda offre numerose soluzioni per chi vuole soggiornare in Giappone: alberghi, ostelli e appartamenti in affitto per tutte le tasche.

La catena alberghiera chiamata Sakura Hotel, è pensata appositamente per i turisti occidentali che visitano il paese del Sol Levante, e offre un servizio adatto e di facile comprensione per gli stranieri che non parlano il giapponese. Sono disponibili numerose strutture alberghiere, dalle più economiche alle più costose e numerosi ostelli in cui soggiornare dislocati nelle zone più centrali di Tokyo, tra i quali quartieri come Hatagaya, Ikebukuro, Asakusa e Jimbocho.

Oltre a mettere a disposizione una serie di hotel e di ostelli, il servizio degno di nota che Sakura Group offre è quello appunto degli appartamenti in affitto presso le cosidette Sakura House. Le Sakura House sono una sorta di dormitorio dove sono disponibili numerosi appartamenti già ammobiliati, dislocati su tutto il territorio di Tokyo ( nei quartieri di Shibuya, Nagano, Shinjuku, Roppongi, Ginza, Yokohama e Saitama)  disponibili in diverse soluzioni. Ci sono gli appartamenti singoli o in condivisione, di diverse dimensioni e diversi prezzi, a seconda della grandezza e della zona. Questo servizio, come dicevo, è degno di nota perchè in Giappone per affittare un appartamento (e comprare un cellulare!!) bisogna avere un garante giapponese che appunto nella pratica intesta a sè il contratto del vostro appartamento. Questo perchè c'è molta diffidenza nei confronti degli stranieri e si preferisce tutelarsi affittando gli appartamenti solo a persone referenziate e sicure, che non spariscano da un giorno all'altro. I servizi delle Sakura House invece si rivolgono appositamente agli stranieri e non c'è bisogno di avere un garante per poter ottenere un contratto di affitto.
 
Se quindi andate in Giappone per lunghi periodi, per motivi di studio o semplicemente volete godervi una lunga vacanza, affittare un appartamento presso una Sakura House può essere la soluzione più adatta. Per affittare un appartamento si può comodamente prenotare sul sito della Sakura House, disponibile in lingua inglese, dove è possibile trovare l'appartamento più adatto alle proprie esigenze facendo semplicemente una ricerca. Mentre per prenotare una camera d'albergo o un ostello bisogna rivolgersi al sito dei Sakura Hotel, molto intuitivo e sempre disponibile in lingua inglese. Per entrambe le soluzioni sono disponibili numerosi metodi di pagamento: carta di credito, postepay e paypal.

Per maggiori informazioni e dubbi si può contattare tranquillamente lo staff via mail o telefonicamente in lingua inglese, un servizio perfetto per chi non conosce la lingua giapponese ma desidera trasferirsi o viaggiare in Giappone.

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4 maggio 2012

Omikuji e la predizione della fortuna

Farsi predire la fortuna in Giappone è un usanza molto antica legata anche a particolari festività giapponesi. L' omikuji  おみくじ (letteralmente lotteria sacra) è una sorta di oracolo che ha appunto la funzione di predire la fortuna della persona che lo riceve.

Si tratta di fogliettini acquistabili presso i templi, che vengono pescati casualmente da una scatola e che una volta srotolati rivelano la loro predizione, che può essere buona, media o cattiva. Se la predizione è buona il foglietto viene conservato, in caso di sfortuna invece il foglietto viene legato ai rami di un pino. Questa usanza è dovuta al gioco di parole creato dai sostantivi omonimi matsu ? (pino) e matsu ??(aspettare) che si pronunciano allo stesso modo. Il pino quindi simbolicamente ha la funzione di trattenere la cattiva sorte che viene bloccata all'albero. La sfortuna non potrà fare altro che attendere (matsu ??)  bloccata all'albero, costretta a lasciare in pace la persona che l'ha pescata.

Esistono 12 tipologie di fortuna :
Grande fortuna (dai-kichi, 大吉)
Media fortuna (chu-kichi, 中吉)
Piccola fortuna (sho-kichi, 小吉),
Fortuna (kichi, 吉)
Mezza-fortuna (han-kichi, 半吉)
Quasi-fortuna (sue-kichi, 末吉)
Quasi-piccola-fortuna (sue-sho-kichi, 末小吉)
Sfortuna (kyo, 凶)
Piccola-sfortuna (sho-kyo, 小凶)
Mezza-sfortuna (han-kyo, 半凶)
Quasi-sfortuna (sue-kyo, 末凶)
Grande sfortuna (dai-kyo, 大凶)

La tradizione degli omikuji è particolarmente legata al capodanno giapponese ( 正月 shogatsu) e alla tradizione dell'otoshidama お年玉 (primo giorno dell'anno). Infatti è consuetudine in Giappone festeggiare il primo giorno dell'anno visitando i templi e consultando, tramite l'acquisto di un omikuji, la propria fortuna per l'anno che si è appena aperto. 

Dagli omikuji giapponesi sembra che sarebbero poi in seguito derivati i biscotti della fortuna cinesi, che al loro interno contengono proprio una strisciolina del tutto simile alle predizioni giapponesi. 

Se volessimo paragonare gli omikuji alle nostre abitudini potremmo dire che sono, in qualche modo, simili al nostro oroscopo. Infatti gli omikuji non solo predicono la fortuna, ma anche l'amore, la salute e le opportunità lavorative di una persona. 

3 maggio 2012

Ricette giapponesi: Onigiri!


Gli onigiri 御握り( da nigiri 握り = impugnare, che si riferisce al metodo di preparazione) sono tra i cibi giapponesi più conosciuti, questo perché spesso compaiono in manga, anime e drama a cui devono la loro popolarità in occidente.


In Giappone gli onigiri sono tra i piatti più consumati della cucina giapponese perché semplici da preparare. Si tratta di polpette di riso ripiene a piacimento. Il ripieno delle versioni classiche contempla l’uso del salmone, di umeboshi (prugne dal sapore piuttosto amaro) e di gamberetti. Mentre tra i ripieni più usati oggi , soprattutto tra i giovani,  troviamo il tonno con maionese. Se volessimo paragonarli al cibo occidentale gli onigiri sarebbero un po’ il corrispettivo dei nostri sandwich o panini perché sono facili e veloci da preparare e adatti da trasportare proprio come i nostri panini!


 Gli ingredienti per 4 porzioni sono:

320 gr di riso giapponese (come marche italiane vanno bene riso roma e riso vialone nano).   
4 alghe nori in foglie ( le trovate tranquillamente nei supermercati più forniti).
Un pizzico di sale e acqua per inumidirsi le mani.   
Ripieno a scelta.

Procedimento:

Lavare il riso in acqua fredda finche l’acqua non diventa cupa. Quindi risciacquare e ripetere il processo almeno 4 volte finchè il riso non avrà rilasciato tutto l’amido. Lasciare il riso ad asciugare in uno scolapasta per circa mezz’ora. In una pentola aggiungere acqua in proporzione di circa il 20% in più rispetto alla quantità di riso (100 gr di riso =120 cl di acqua). Coprendo la pentola con un coperchio far cuocere inizialmente a fuoco lento fino alla bollitura dell’acqua, poi continuare il resto della cottura a fuoco alto. Mantenere possibilmente sempre il coperchio per utilizzare anche il vapore per la cottura. A cottura ultimata, lasciare riposare per 10 minuti, poi mescolare.

La forma classica dell'onigiri è triangolare. Per dare forma al riso si utilizzano le mani. Bagnarsi quindi leggermente le mani con l’acqua e sfregarsi tra i palmi un pizzico di sale e cominciare a dare la forma al riso. Prima di tutto bisogna fare un buco al centro del riso ed infilarci il ripieno dopodiché bisogna chiuderlo. La mano superiore deve premere il riso tra il dito medio e l’anulare uniti e il palmo della stessa. La mano inferiore si occuperà della base e dei lati dell’onigiri. Se il processo risulta troppo complicato l’onigiri può essere anche modellato a forma di sfera, altrimenti in commercio potete trovare delle formine in silicone fatte a posta per modellare gli onigiri con facilità! Posizionare infine l’alga nori alla base dell’onigiri che aderirà perfettamente al riso bagnato.

A questo punto non mi resta che augurarvi buon appetito!いただきます!

2 maggio 2012

La fotografia del Giappone. Mostra fotografica a Villa Pignatelli.

A Napoli presso Villa Pignatelli si tiene quest'anno la mostra fotografica dal titolo "La fotografia del Giappone. I capolavori." a cura di Francesco Paolo Campione e di Marco Fagioli. La mostra aperta dal 21 aprile sarà visitabile fino al 3 giugno, tutti i giorni escluso il martedì, dalle ore 8.30 alle ore 14.00 al costo di 2 euro.

La mostra espone più di 150 stampe fotografiche originali realizzate tra il 1833 e il 1907 con la particolare tecnica della stampa all'albumina esportata dall'occidente in quegli anni. In particolare la mostra espone quindi le prime opere fotografiche Giapponesi che avevano lo scopo di catturare le immagini tipiche del Giappone destinate prevalentemente ai viaggiatori stranieri. Queste stampe avevano la funzione di offrire rappresentazioni del paesaggio e della cultura giapponese, con una funzione che era sostanzialmente quella di produrre souvenir di viaggio e promuovere l'immagine del Giappone all'estero.

Tra le opere sono esposte anche le stampe fotografiche della cosidetta scuola di Yokohama fondata dall'artista inglese Felice Beato (1833 - 1907) che, assieme ad un gruppo di artisti giapponesi, diede vita a una tecnica particolare. Il principio della scuola di Yohohama era unire la fotografia, la forma artistica più d’avanguardia di quel tempo, alla tradizione delle stampe giapponesi, realizzando stampe fotografiche su carta all’albumina colorate a mano da raffinati artigiani.

I temi affrontati dalla mostra sono molteplici. Una parte importante dell' esposizione tratta temi quali la rappresentazione del paesaggio e la natura “educata” dalla cultura, il profondo rapporto tra la fotografia e le stampe del ukiyo-e, l’immagine della donna colta nei molteplici aspetti della bellezza sublime. E ancora, l’analisi degli stereotipi dell’immagine maschile, dai samurai ai bonzi, dai lottatori di sumo.

La mostra si conclude con le opere dei grandi interpreti della fotografia giapponese e straniera, come Kusakabe Kimbei, considerato il maestro nel realizzare sofisticate fotografie all’albumina colorate a mano.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo a cura di Francesco Paolo Campione e Marco Fagioli edito GAmm Giunti, che affronta con il contributo di diversi specialisti i differenti aspetti della fotografia in Giappone.

In occasione della mostra, in collaborazione con l' "Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" ogni sabato, presso la sala conferenze di Villa Pignatelli, è previsto anche un ciclo di incontri a cura del professor Giorgio Amitrano.

Villa Pignatelli, Napoli
Via Riviera di Chiaia 200
Dal: 21 aprile
Al: 3 giugno
Orario: 8.30-14.00 (chiuso martedì)
Costo:  € 2.00
Per maggiori informazioni:  www.polomusealenapoli.beniculturali.it

Conferenze in collaborazione con  l' "Università degli Studi di Napoli "L'Orientale":

Sabato 28 aprile ore 11
Francesco Paolo Campione (Direttore del Museo delle Culture di Lugano)
La scuola di Yokohama .

Sabato 5 maggio ore 11
Prof.ssa Lucia Caterina (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”)
L’arte giapponese incontra l’Occidente.

Sabato 12 maggio ore 11
Prof.ssa Silvana de Maio (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”)
La città giapponese dall’epoca Meiji ai nostri giorni, tra continuità e nuovi inizi.

Sabato 19 maggio ore 11
Prof. Giorgio Amitrano (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”)
La malinconia e la bellezza. Riflessioni sul sentire giapponese.

Sabato 26 maggio ore 11
Prof. Franco Mazzei (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”)
Il Giappone dalla tradizione al postmoderno.

30 aprile 2012

Golden Week


La Golden Week ゴールデンウィーク, è una settimana in cui ricorrono numerose ricorrenze giapponesi. In particolare si compone di queste festività :

29 Aprile:  Compleanno dell'Imperatore (天皇誕生日 Tennō tanjōbi) e  Giorno dello Shōwa (昭和の日 Shōwa no hi).

1 Maggio: Festa del lavoro (労働祭 Rōdōsai). Non è considerato festa nazionale ma viene tuttavia garantito come giorno di ferie da molte aziende.

3 Maggio: Festa della Costituzione (憲法記念日 Kenpō kinenbi).

4 maggio: Festa del popolo (国民の休日 Kokumin no kyūjitsu) e  Festa del verde (みどりの日 Midori no hi).

5 Maggio: festa dei bambini (こどもの日 Kodomo no hi), conosciuta anche come festa dei ragazzi (端午の節句 Tango no sekku).

Questa settimana rappresenta il periodo più lungo di vacanza per i lavoratori giapponesi e per questo è una ricorrenza molto attesa. Durante l'intera settimana le aziende si fermano completamente e grazie alla settimana di ferie pagata, i dipendenti possono dedicarsi al relax o ai viaggi.Visto che le ferie della Golden Week, durano un intera settimana  l'attività preferita e più gettonata è quella di viaggiare sia all'estero che presso famose località giapponesi.

Viaggiare durante la Golden Week risulta molto dispendioso per chi sceglie di restare in Giappone. Durante la Golden Week infatti i prezzi degli aerei, treni e strutture alberghiere salgono alle stelle. Ma nonostante i prezzi esorbitanti, spesso i lavoratori approfittano per tornare alle città di origine a trovare i familiari, o per rilassarsi presso gli onsen 温泉, le terme giapponesi godendosi le ferie in completo relax.

Visto che viaggiare in Giappone risulta molto costoso, molti giapponesi preferiscono mete turistiche straniere. Tra le mete più gettonate troviamo località asiatiche vicino al Giappone come la Corea e la Cina e la Thailandia, ma anche città americane come Los Angeles, Seattle e San Francisco in questo periodo accolgono molti turisti giapponesi.

Ma anche per i turisti recarsi in Giappone durante la settimana della Golden Week risulta enormemente costoso. Come già accennato i prezzi delle strutture e dei viaggi crescono enormemente, ma passata la settimana di ferie il tutto torna alla normalità e i prezzi risultano nuovamente abbordabili. Dopo la Golden Week, se desiderate viaggiare in Giappone mantenendo piuttosto bassi i costi, è il periodo ideale in cui recarsi nel paese del Sol Levante. A maggio il clima è temperato e mite, mentre nei mesi a venire si va incontro alla stagione delle pioggie di  giugno e luglio, caratterizzati appunto da costanti pioggie e altissima umidità.

Per chi invece può permettersi la spesa, recarsi in Giappone durante la Golden Week può rappresentare un'occasione unica : le grandi città si svuotano, si possono evitare lunghe code presso le più famose attrazioni e si può approfittare dei saldi che i magazzini giapponesi effettuano sulla merce proprio in occasione della Golden Week. E soprattutto si può vivere l'atmosfera festiva di questa settimana immedesimandosi nei panni di un vero giapponese, godendosi le decorazioni di cui le città si riempiono durante la festa dei bambini dette koinobori 鯉幟 (da koi 鯉 = carpa, appunto festoni a forma di carpa coloratissimi),  e i matsuri 祭り (festival) tipici del Giappone.

Hanami e i fiori di ciliegio

Che cos’è lo Hanami?
Hanami 花見 è una antica tradizione giapponese antica di più di un millennio, che consiste nell’ammirare la prima fioritura dei ciliegi (sakura 桜) in primavera.  


In Giappone i ciliegi sbocciano solitamente all’inizio di Aprile per poi appassire velocemente nella prima metà di Maggio. Il fenomeno della fioritura dei ciliegi è quindi molto breve e per questo nell’ immaginario giapponese i fiori di ciliegio sono tra i fiori più amati e rappresentativi dell’ ideale estetico della caducità della vita: sono simbolo di fragilità ma allo stesso tempo simbolizzano anche la rinascita e la bellezza dell'esistenza.

La tradizione dello Hanami (letteralmente Hana 花= Fiore e Mi 見= guardare) consiste nell’ organizzare con i propri cari e amici un pic-nic dove si consumano solitamente pietanze a base di sushi accompagnate da birra e sakè,  posizionandosi proprio sotto un albero di ciliegio in fiore in modo da poterne ammirare la bellezza. Tra i luoghi più rinomati dove poter ammirare i ciliegi troviamo il parco di  Maruyama a Kyoto, il parco di Ueno a Tokyo e i castelli storici di Himeji nella prefettura di  Hyogo e di Hirosaki nella prefettura di Aomori

Se decidete di viaggiare in Giappone, Aprile è il mese migliore sia dal punto di vista climatico sia per poter godere dell’occasione di ammirare lo spettacolo dei ciliegi in fiore.

Se invece il viaggio al momento vi è precluso potete scegliere in alternativa di ammirare alcuni sakura in fiore al Parco Lago dell'EUR di Roma. Al Laghetto dell'EUR, in quella che è stata soprannominata la "Passeggiata del Giappone", ci sono numerosi alberi di ciliegio donati dalla città di Tokyo. Per questo ogni anno viene organizzata una manifestazione in cui è possibile fare Hanami al parco e organizzare dei pic-nic in stile giapponese, ed è anche possibile anche indossare dei kimono per l'occasione.

E voi? Avete mai avuto occasione di ammirare la bellezza dei ciliegi giapponesi in fiore?

28 aprile 2012

“Giappone. Terra d'incanti”: mostre di arte giapponese a Firenze.


Il Palazzo Pitti a Firenze ospita dal 3 aprile al 1 luglio 2012 ben tre mostre di arte giapponese racchiuse sotto il nome complessivo di “Giappone. Terra d'incanti”

L’evento è frutto di una collaborazione tra le istituzioni culturali italiane e giapponesi .

Una prima esposizione si tiene presso il Museo degli Argenti che ospita la mostra dal titolo “ Di linea e di colore. Il Giappone, le sue arti e l'incontro con l'Occidente”. La mostra contiene opere collocabili tra la metà del cinquecento e la metà dell’ottocento analizzando ben trecento anni di storia di arte giapponese ed esaminando opere di  pittura, calligrafia, scultura, lacche, ceramiche, metalli e tessuti  di ogni forma e colore.   

Una seconda mostra si concentra invece sull’arte giapponese di epoca moderna e contemporanea. Intitolata “L’eleganza della memoria. Le Arti decorative nel moderno Giappone”, vi sono esposte opere degli artisti più rappresentativi delle arti decorative giapponesi dal XIX secolo ai giorni nostri. La mostra è curata dal National Museum of Modern Art di Tōkyō ed è in mostra nella sala Bianca della Galleria Palatina.

Infine la Galleria d’arte moderna, nella Sala del Fiorino, accoglie la sezione della mostra dedicata al Japonisme, dal titolo “Giapponismo. Suggestioni d’Oriente tra Macchiaioli  e anni Trenta del Novecento”. La mostra si basa su un nucleo di opere realizzate tra 1870 e il 1940 da protagonisti dell’arte italiana, come Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Giuseppe De Nittis e Mariano Fortuny, nelle quali si avverte netta l’influenza dell’arte giapponese. Le tre mostre quindi, nel complesso, ripercorrono in modo completo il percorso dell’arte  giapponese a partire dalle correnti autoctone del cinquecento fino all’epoca moderna, analizzandone le caratteristiche e l’influenza che essa ha avuto persino in occidente (in particolare in Italia), come dimostrato proprio dall’attenzione che gli organizzatori hanno voluto dare al fenomeno del Giapponismo.     

Consigliata a tutti gli appassionati di arte giapponese che potranno avere conferma della bellezza delle opere nipponiche e, vista la completezza dell’esposizione utile per potersi fare un idea generale del patrimonio artistico giapponese, consigliata anche a chi, per la prima volta, si accosta all’arte Giapponese. Assolutamente da non perdere!

Palazzo Pitti
Piazza de’Pitti, Firenze
Dal: 03/04/2012
Al: 01/07/2012
Orario:  8:15, 18:30
Prezzo:  10-13 €
Per maggiori informazioni: http://www.polomuseale.firenze.it/

27 aprile 2012

Perché i giapponesi si tolgono le scarpe in casa?


Perché i giapponesi si tolgono le scarpe in casa?

Sicuramente vi sarete chiesti almeno una volta nella vita perché mai c’è l’usanza in Giappone di lasciare le scarpe all’ingresso e di camminare scalzi o in pantofole in casa. La questione è complessa e affonda le sue radici nella storia e nello spirito del popolo giapponese.

Prima di tutto in Giappone si opera  una forte distinzione tra gli ambienti “puliti” e gli ambienti “sporchi” che non devono mai venire a contatto tra loro per non contaminare l’ambiente “pulito”. Il suolo all’esterno della casa è considerato “sporco” così come lo sono le suole delle scarpe venute a contatto con esso.  Per questo ogni casa giapponese è dotata di un particolare ingresso detto genkan 玄関 più basso rispetto al pavimento della casa e dove di solito si pone una scarpiera o un mobiletto adibito a quell’uso. Ma la distinzione tra ambienti “puliti” e ambienti “sporchi” è tale che in Giappone anche il bagno è diviso in due parti. Il WC è posto in una stanzetta separato dal resto del bagno perché  considerato un ambiente “sporco”. Per accedervi bisogna usare delle ulteriori pantofole poste all’ingresso che vanno sfilate e lasciate nello stanzino prima di uscire per evitare di contaminare l’altra parte del bagno considerata “pulita” dove si trova il vero e proprio ofuro (bagno) composto da una doccia e dalla vasca da bagno tradizionale giapponese.

Ma questa non è la sola ragione per cui i giapponesi non entrano né in casa propria né in casa d’altri (anche in alcuni ambienti pubblici come le scuole e gli uffici ci sono pantofole/scarpe apposite) con le scarpe, un’ altra ragione risiede anche nell’uso tradizionale del tatami all’interno delle case. Il tatami è un materiale intrecciato fatto di paglia di riso pressata, si tratta di stuoie dalle dimensioni di circa 90 cm × 180 cm, molto delicate che rivestono interamente la pavimentazione delle abitazioni. Nella tradizionale casa giapponese, per motivi puramente igienici, si lasciavano le scarpe all’ingresso per preservare la pulizia e le condizioni del tatami su cui venivano appoggiati i futon e  i cuscini e su cui ci si sedeva e stendeva liberamente. Anche se oggi le case moderne sono sprovviste di tatami, la consuetudine di cambiarsi le scarpe è rimasta intatta come peculiarità del popolo giapponese.

Affondando così anticamente nelle tradizioni del popolo giapponese, anche oggi in tempi moderni questa usanza è ormai considerata in Giappone come imprescindibile. E’ ritenuto estremamente scortese e irrispettoso entrare in casa propria e d’altri indossando le scarpe perciò, se fate un viaggio in Giappone ricordatevi di questa regola e, come segno di buona educazione, cambiatevi sempre le scarpe all’ingresso posizionando la punta delle scarpe verso la porta e il tallone verso lo scalino che accede al pavimento della casa vera e propria.

E voi che ne pensate di questa usanza tipicamente giapponese?

Benvenuti!


ようこそ!Benvenuti su Tutti in Giappone! Siamo sommobuta e gummykitty, appassionati di cultura giapponese!
Il nostro blog, Tutti in Giappone!, si propone di approfondire la cultura giapponese, la sua lingua, le sue arti e le sue tradizioni, fino ad arrivare a trattare della società e dei suoi aspetti più curiosi e particolari che risultano strampalati agli occhi di noi occidentali.

Tratteremo anche tutti quegli argomenti che girano intorno al Giappone, dai più interessanti a quelli di nicchia, discorrendo di manga, fumetti, design e musica. Insomma cercheremo di dare un immagine generale e dettagliata del fantastico paese del Sol Levante!

Se amate il Giappone, e volete saperne di più su questo paese, sui suoi pregi e i suoi difetti, seguite il blog! Cercheremo di soddisfare la vostra sete di sapere e appagare la vostra curiosità proponendovi notizie sempre nuove ed aggiornate. Perciò non ci resta che augurarvi una buona lettura, sperando di avervi come nostri affezionati lettori!

よろしくお願いします!またね!